Non si vive di sola pasta

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Forse il titolo avrà già terrorizzato la maggior parte di voi…toglietemi tutto ma non la mia pasta, non è così? E’ uso abituale consumarla ogni giorno a pranzo, condita in qualsiasi modo, con il sugo, con le verdure, con i legumi…anche semplice pasta condita con un filo d’olio e un po’ di parmigiano, basta che ci sia! Ma forse la maggior parte delle persone sconosce la quantità di cereali integrali che esistono, che possono benissimo sostituirla. E’ buona abitudine consumarli, in quanto si tratta di cereali che non hanno subito il processo di raffinazione che prevede l’asportazione della cuticola esterna del cereale (crusca), la quale è ricca di fibre, vitamine e sali minerali. Uno di questi è il farro (Triticum dicoccon), il più antico cereale coltivato dall’uomo. La sua caratteristica peculiare è di essere “vestito”, cioè protetto da un involucro esterno che si chiama glume. Esiste il farro perlato e quello decorticato. E’ consigliabile scegliere il farro decorticato, poiché la perlatura elimina gran parte delle fibre ma non porta alcun vantaggio in termini di gusto, abbassa solamente i termini di cottura   (ma ricordatevi che un vero integrale necessita di una cottura più lunga). Il farro contiene glutine, quindi non è adatto ai celiaci.

Ma sostituire il farro alla pasta ha i suoi vantaggi? Si, vediamo quali:

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Perché scegliere il farro allora?

  • Ha più proteine: associandolo ai legumi costituisce il perfetto sostituto di una fettina di carne;
  • Presenta livelli maggiori per quasi tutti i minerali, come il potassio, calcio, fosforo, magnesio;
  • Ha più fibre, che rallentano l’assorbimento degli zuccheri;
  • Contiene più vitamina A e vitamine del gruppo B, specialmente la vitamina B3, una vitamina che contribuisce ad abbassare i livelli di colesterolo cattivo ed il rischio cardiovascolare;
  • Ha un basso indice glicemico, è quindi molto indicato per le persone con il diabete.

Ma andiamo alla parte pratica, come si cuoce il farro decorticato? Non è necessario metterlo in ammollo, bisogna però prima lavare i chicchi in acqua fredda più volte, per togliere eventuali impurità, scorie, polveri e chicchi frantumati (questo vale per tutti i cereali in chicchi). Una parte di farro va cotto con tre parti di acqua e richiede una cottura di circa 45 minuti. Una caratteristica positiva del farro è che assorbe una notevole quantità di acqua nella cottura, quasi 2,5 volte il suo peso, determinando un indice di sazietà notevole (e credetemi, per chi è un amante della pasta e ne mangerebbe a quantità illimitata questo è un altro punto a suo vantaggio, mangiandone la stessa quantità o anche meno, vi sazierete).

Ma come si cucina? Sono molto gustose le insalate di farro, ad esempio con un mix di verdure saltate, con straccetti di pollo. Si presta anche ad essere condito con sughi e varie salse, potreste condirlo con il classico ragù, o con un sugo di pesce. Nelle fredde sere invernali io adoro combinarlo insieme ai legumi (ceci, lenticchie, piselli..). Un’ottima variante estiva può essere data dalla combinazione di tonno e pomodorini, o pesto di basilico e ciliegino. Quindi potete sbizzarrirvi con la fantasia e abbinare gli ingredienti che più vi piacciono. Nel prossimo articolo vi proporrò una gustosa ricetta…

P.s. una piccola chicca sul farro: gli antichi romani lo utilizzavano come offerta nei matrimoni, la futura sposa offriva al marito un dolce o un pane a base di farro, che poi gli sposi mangiavano insieme. Il farro è da sempre considerato un alimento molto prezioso, quindi diamogli anche noi oggi l’importanza che merita!